lunedì 26 luglio 2010

Niente censura ad Internet.. in Islanda

Peccato che solo in Islanda abbiano compreso l'importante utilità di lasciare la libertà di pubblicazione sulla rete. Leggo su Reppubblica di oggi che in Islanda è stata approvata una legge che garantisce uno “scudo” quasi totale a chi metterà su Internet segreti militari, giudiziari, societari e di Stato di pubblico interesse. I blogger saranno protetti dai processi. “Sarà difesa la libertà d’espressione”. E così la piccola isola potrebbe diventare il bunker del giornalismo d’inchiesta. Ma anche un posto dove farsi ricchi. Immaginate il ritorno ipotetico sull'economia di tutto ciò

martedì 2 febbraio 2010

Fusione Telecom Telefonica

Riprendo dal blog di Beppe Grillo e pubblico una nota. Vi par mai possibile che l'azienda più strategica del paese venga ceduta ad una società straniera? E su tutto si adombra il presunto sospetto che sia la solita manovra per favorire sempre la stessa medesima persona?
Dal blog di Beppe Grillo:
Atto primo: Telecom Italia patteggia per le intercettazioni eseguite su migliaia di italiani sotto la gestione Tronchetti. Un obolo, solo 7 milioni. Negli Stati Uniti Telecom avrebbe fatto causa a Tronchetti e a Buora che sarebbero in galera con Tavaroli e Cipriani.
Atto secondo: il tronchetto diventa presidente di Mediobanca, la più importante banca d'affari del Paese. Per uno che ha ridotto la Telecom in cenere è il posto giusto per finire il lavoro. Consigliere di amministrazione di Mediobanca rimane sempre Marina Berlusconi, presidente di Mondadori, ottenuta dal padre grazie alla corruzione dei giudici.
Atto terzo: il plurimputato Cesare Geronzi diventa presidente delle Assicurazioni Generali con il supporto di Berlusconi. Le Assicurazioni Generali sono una potenza economica, la prima assicurazione italiana con partecipazioni nazionali e internazionali ovunque.
Atto quarto: Telecom viene venduta a Telefonica, la società di telecomunicazioni spagnola. Tecnicamente è una fusione, in pratica è una cessione. Prima della svendita del merchant banker D'Alema ai capitani coraggiosi Colaninno e Gnutti, che acquistarono l'azienda a debito, era Telecom che poteva comprare Telefonica. 10 anni dopo il Paese è andato a puttane e il rapporto Telecom/Telefonica si è invertito anche grazie al tronchetto che vendette parti strategiche e assett di Telecom uno dopo l'altro, persino a sé stesso come avvenne con gli immobili ceduti a Pirelli Re Estate e invece di usare i dividendi per ridurre il debito e fare investimenti, li incassò insieme ai soci uniti a favolose stock options. Telecom ha oggi una capitalizzazione di 14,5 miliardi contro gli 83 di Telefonica. Il suo titolo è precipitato negli ultimi 8 anni e ha debiti per 35 miliardi di euro, quasi pari al fatturato. Insomma deve vendere per non fallire.
Atto quinto: Telefonica non potrà disconoscere il patteggiamento di Telecom per le intercettazioni (arrivato un istante prima dell'annuncio della fusione...) e il tronchetto non avrà più nulla da temere.
Tutto previsto, i cialtroni hanno questo di bello: sono prevedibili. Anticipai la vendita a Telefonica il 4 agosto 2008. Era l'unico possibile salvagente per non mettere in liquidazione l'azienda e sulla strada 70.000 persone.
Lo scrissi anche a Franco Bernabè il 16 dicembre 2008 : "Lei sa bene chi ha distrutto il valore della Telecom. Conosce i nomi dei responsabili, dei politici e degli imprenditori con le pezze al culo. Non completi la loro opera. Li denunci, chieda loro un cospicuo risarcimento in qualità di amministratore (le carte le ha), venda a Telefonica (tanto prima o poi succederà) e si ritiri nella sua Vipiteno."
Bernabè rispose il 23 dicembre 2008 in una lettera in cui diceva: "Il mio obiettivo è di fare di Telecom Italia quello che avrebbe già dovuto essere dopo 10 anni di liberalizzazione: l’asse portante della modernizzazione di questo Paese. Il resto lo lascio alla Magistratura, per ciò di cui è competente, e agli Azionisti, che stanno supportando questo sforzo anche loro non senza sacrifici. Quindi mi spiace deluderla, non venderò a nessuno, e soprattutto voglio ritirarmi a Vipiteno, o magari altrove se lei me lo consente, solo quando avrò finito il mio lavoro."
Ecco, ora che ha finito il suo lavoro (quale?), che i precedenti amministratori sono liberi, ricchi, impuniti e promossi e che Telecom sarà venduta (guarda caso) a Telefonica, è veramente giunto il momento di ritirarsi a Vipiteno.

sabato 10 ottobre 2009

Acknowledgements


A questo punto di un viaggio usa fare i ringraziamenti, ed io avventuroso viaggiatore non intendo esimermi. Credo che quello dei riconoscimenti a quanti ci hanno supportato, aiutato, guidato durante il nostro lavoro sia un momento fondamentale.
l’Ateneo. Intendo iniziare rivolgendo un ringraziamento di cuore al mio relatore Francesco Amoretti, guida fraterna e stimolo costante durante tutta la stesura della tesi, e al mio correlatore Vito Iorio per la sua cortese disponibilità.
Ad essi vorrei aggiungere tutti gli altri docenti, in particolare: Gino Frezza sempre attento e generoso di consigli nei miei confronti; Emilio Lillo D’Agostino bizzarro e fascinoso; Guelfo Tozzi che mai mancava di chiedere dei progressi nella mia carriera universitaria, come pure faceva Paolo Piciocchi, ed anche lui ringrazio. Come dimenticare poi amici come Alfonso Amendola e Felice Addeo. Come dimenticare il ‘mitico’ Alessandro Laudanna.
Tutti uomini? No, ritengo ad esempio, l’incontro con Caterina D’Elia e con Daniela Vellutino fra le tappe più importanti di tutta l’escursione, per cui vanno aggiunte alle persone verso le quali ho un debito di riconoscenza.
– I could never forget anyone of them, I will never forget Shane Niall O’ Higgins, one of us – .

Shangri-La. Ottobre 2004, sono arrivato all’UniSa per assistere alla cerimonia di apertura che terrà Roberto Cordeschi, ondate di ragazzi rumorosi mi travolgono, mi stordiscono, quasi affogo. Ancora non conoscevo don Marco.
Atterrito e preso dallo sconforto ero ormai deciso a tornare indietro – per l’alto livello di segretezza che ammantava i miei primi passi universitari, nessuno avrebbe saputo, della mia viltà –, quando ho incontrato una ragazza, dai capelli (moltissimi) ricci, lunghi e morbidi, con gli occhi verdi, le chiedo di indicarmi il leggendario Centro Stampa. Ebbene, questa ragazza (come mi avesse) preso per mano, mi ha condotto pazientemente fino alla Laurea Triennale. – Grazie Serena, sai quanto ti voglio bene –.
Poi come un fiume in piena sono venuti Adriano, Leonardo, Roberta Di Folco, Gennaro Romano, Sebi, Domenico, Dodored ed altri ancora, tanti troppi per ricordarli tutti. Tuttavia, Roberta Ciaburri devo nominarla per avermi aiutato in zona Cesarini con un suggerimento al limite dall’ammonizione in uno degli esami sostenuti.
Con altri giovani meravigliosi ho potuto approfondire il rapporto, solo alla magistrale, studenti come: Erika, Maria Letizia, Dadi, Lula che ride, Grazia, Cono Vincenzo, resteranno impressi nella mia mente, con i loro occhi vispi e lo sguardo intelligente, ed il loro accettarmi con curiosità. E poi, Domenico, Platinello, Fiore, Maria Fabozzi un pozzo di ironia, Roberta Finicelli ogni volta più bella, Gianfranco e, infine ma non in coda, Michela Barbarino, una esperienza ristrutturante, andrebbe ringraziata solo per il fatto che esiste, una ragazza troppo vera, per.. come dire, essere vera. Questo è stato e resterà il mio Shangri-La.

Dei sognatori come me. Ho sempre vissuto avendo come stimoli i sogni, Shangri-La è stato uno di essi. Un viaggio onirico, a volte incanto a volte allucinazione, consumato insieme ad altri instancabili eroi come me.
Indimenticabile compagno, ad esempio, è stato Luciano Arciuolo, professore di matematica, che per tenersi occupato aveva deciso, ultra quarantenne deluso dalla politica, di ripercorrere le strade della formazione ripartendo dal basso, un caro amico che ancora sento al telefono.
Indelebile sarà il ricordo di Romilda D’Urso, professoressa di lettere in pensione, À la recherche du temps perdu.
Ancora una volta, per ultimo, ma principalmente per evidenziarne la rilevanza, devo porre una persona molto importante, Giacomo Paraggio, il mio fratello Jack. Senza di lui non avrei potuto ottenere gli alti risultati conseguiti, un personal trainer efficace ed efficiente per dirla alla Piciocchi. Un amico unico, col quale tirare tardi per pianificare, fra un motto di spirito e una battuta, tutte le tappe del cammino da percorrere. Un confidente, anche per questioni non strettamente inerenti la carriera formativa, un uomo saggio, – ‘n’amico che sape campa’–. Gli auguro di trovare quello che cerca.

Liliana Longobardi. Mi avvio alla conclusione, ringraziando con tutto il cuore, una donna per la quale nutro la massima ammirazione, sotto tutti i punti di vista, è Liliana Longobardi, che con l’occhio amorevole di una sorella mi ha guidato nei passi fondamentali della mia vita universitaria. Grazie anche a te amica mia, grazie di tutto.

Angela Parlato. E’ mia moglie, una donna splendida che ebbi la fortuna di incontrare più di trent’anni fa, la amo sopra ogni cosa. In queste righe finali (...la cosa la imbarazzerà, schiva come è, ma non m’importa), voglio chiederle perdono per averla trascurata durante questi cinque anni. Lei prima di me ha compreso l’importanza di quanto stavo facendo, e instancabile come al solito è corsa in mio aiuto.

Non so se ho meritato tutto questo...

La Cina chiede più libertà su Internet

I cinesi chiedono maggior libertà nell'accesso ed utilizzo della Rete. Pubblico un link a Repubblica di oggi che tratta molto bene l'argomento. Cina un altro Paese in cui la libertà di stampa non esiste..

venerdì 24 aprile 2009

Il pericoloso mondo del lavoro

Vorrei segnalarvi un link ad un sito molto iteressante che tratta degli incidenti sul lavoro:
http://www.ilmondochevorrei.org/ provate a visitarlo ci sono molte informazioni ed è ben curato.

mercoledì 1 aprile 2009

Primo aprile qualche voce a favore di un'Internet libera

Si è scoperto che sulla rete funzionano i modelli dove l’industria culturale prende l’iniziativa e capisce che per evitare che la rete le provochi danni irreparabili bisogna inventare, capisce che non bisogna chiedere l’intervento delle forze dell'ordine, ma bisogna adottare una tattica zen, capire la rete e avere un’offerta coerente con i suoi meccanismi distributivi (leggi l'articolo di Repubblica del 1-04-2009)

venerdì 20 marzo 2009

Da La Repubblica di oggi 20 marzo 2009

Il Ministro della Giustizia on. Alfano riparla di controllo della Rete, lo fa nel peggiore dei modi mostrando o di non aver capito la domanda che gli è stata posta da una ragazzino di V° Elementare o di non conoscere perfettamente le leggi a cui il suo Ministero sovrintende (Repubblica 20 marzo 2009). Provate a leggere l'articolo.