lunedì 17 novembre 2008

COME PUO' ESSERCI UTILE IL TRACEROUTE

Abbiamo analizzato il funzionamento del traceroute nelle pagine precedenti, ed abbiamo appreso come conoscere la presunta ubicazione degli host che i nostri dati attraversano o la presunta location del cosiddetto firewall. In virtù di queste modeste conoscenze, possiamo arguire che, avendone l’interesse, c’è nel mondo web chi può “sapere” (e qui il termine va accolto nell’intero range di accezioni) chi dice, cosa, a chi, quando, in che modo; avendo inoltre il potere di radiografare i dati trasmessi nel loro senso più profondo. A questo link si troverà uno spiccio report di alcune scansioni eseguite col comando tracer dal prompt di DOS (premendo sul tasto start – in basso a sinistra – accedere al menù esegui, digitare nella riga bianca il comando CMD, si attiverà la maschera di DOS nella quale si dovrà battere la seguente stringa di comando C:\>tracert www.nomesito.com). In esso, sono riportati gli indirizzi e le location degli host attraversati dai dati di prova. Per questa scansione, sono state adoperate le informazioni ricavate dai siti: ripe.net; hostip.info; geoiptool.com; ip2location.com. Osservando i risultati della lettura metrica si noterà che i dati confluiscono tutti attraverso host americani. Questo ci induce ad una considerazione, e cioè che da qualche parte negli USA c’è qualcuno che può sapere avendone la “necessità”, quali informazioni vengono scambiate, ad esempio, fra gli utenti ed il sito del Governo cubano, o ancora più dettagliatamente quanti e quali dati sono in partenza da una determinata sorgente on-line verso una qualsiasi destinazione web. Bhé non c’è che dire è una considerazione suggestiva quanto inquietante!