giovedì 4 dicembre 2008

Finalità

Lo scopo di questo blog è racchiuso nell'intenzione di avere un confronto sinergico con tutti gli studenti - e non - che seguono con attenzione il problema dell'e-democracy.
Attraverso il contatto via web, si potranno discutere metodologie e sistemi di attuazione per una puntuale analisi dei livelli di "Democrazia Elettronica". I quesiti da porsi scaturiranno mano a mano che si avanzerà nel corso di studi tenuto dal prof. F. Amoretti e dal suo collaboratore dott. M. Santaniello.

COS'E' L'E-DEMOCRACY

E-Democracy, contrazione di Electronic Democracy (Democrazia Elettronica), neologismo in lingua inglese con cui comunemente si intende descrivere l'utilizzo delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione all'interno dei processi democratici. Le pratiche democratiche vengono comunemente associate alle elezioni e al voto, che sono lo strumento più conosciuto della democrazia rappresentativa. Quando il rapporto tra politica e cittadinanza diventa più partecipato, attivo e diretto si parlerà, invece, di democrazia partecipativa. Negli ultimi anni stanno emergendo nuove forme di partecipazione democratica che, oltre ad essere partecipate, tendono a utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione. Le Istituzioni, avvertono la necessità di conoscere più direttamente i bisogni e le esigenze della popolazione (e la cittadinanza sente di poter e dover partecipare di più alla vita politica di una nazione), per cui sono spinte ad utilizzare qualsiasi canale di dialogo, fra cui quello offerto dal web. Il principio generale di Democrazia Elettronica Partecipata, comprende le pratiche e le sperimentazioni di utilizzo delle tecnologie telematiche (Internet o telefonia mobile) da parte dei cittadini per condizionare le scelte politiche delle istituzioni democratiche di qualsiasi livello (locale, nazionale, sovranazionale, internazionale) attraverso:

  • l'accesso alle informazioni politicamente rilevanti (archivi ipertestuali in linea);
  • l'offerta di luoghi di discussione pluralista (conferenze elettroniche, newsgroup);
  • la possibilità per tutti di intervenire in modo più o meno vincolante nei processi decisionali (voto elettronico, sondaggi permanenti).

Dunque, l'e-Democracy, dovrebbe essere l'insieme di strumenti di accesso e informazione che permettono ai cittadini di votare consapevolmente e di controllare nel tempo che i loro rappresentanti agiscano in conformità al mandato ricevuto. A tale scopo è fondamentale per l’e-Participation l’abbattimento del divario digitale (digital divide), in maniera da consentire l’accesso alle ICT (Information and Communication Technologies) per ciascun cittadino. A tal proposito, citando Derrick De KercKhove (sociologo canadese allievo di Mc Luhan):"Internet [...]è trasparenza e la democrazia non può che guadagnarci e tanto dall'assoluta trasparenza, come nello Stato dell'India dove la corruzione è stata quasi debellata perché, sono state messe in rete le informazioni sul come vengono spesi i soldi pubblici e a chi vengono dati. Trasparenza come base per la decisione e il coinvolgimento dei cittadini in un'epoca post-ideologica, in cui le differenze tra partiti contano poco e niente, l'autogoverno dei cittadini attraverso la Rete è il futuro per questo noto e ascoltato sociologo canadese [...]. Per Pierre Levy, sociologo francese, ritenuto uno dei "maestri del pensiero" della Rete, Internet diventa addirittura un'utopia salvifica per la democrazia che con grande enfasi ritiene l'unica alternativa praticabile e vincente per il governo del mondo e delle realtà locali: la "cyberdemocrazia planetaria". Nel Piano Nazionale di e-government si pone tra le cinque principali linee d'azione dei prossimi anni l'avvio di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale, definiti di "e-democracy". L'intento dichiarato è fronteggiare la crescente complessità delle decisioni pubbliche con un coinvolgimento ampio delle competenze ed esperienze diffuse nella società, attivando dinamiche a distanza di contatto, dialogo e consultazione. L'e-democracy contraddistingue quei processi che prevedono l'uso di strategie e tecnologie dell'informazione e della comunicazione da parte degli attori democratici (amministratori, cittadini, associazioni, enti pubblici e privati) nell'ambito dei processi politici e di governo di comunità locali, nazionali e internazionali. L'e-democracy è il punto di arrivo del percorso che dalle azioni di e-government si propone di costruire una più ampia e-governance con l'obiettivo di migliorare la qualità della convivenza comune passando attraverso l'infittirsi dei rapporti tra i soggetti attivi sul territorio. Per raggiungere livelli di efficacia l'e-democracy deve riassumere almeno tre dimensioni:
  1. l'informazione, come premessa ad un rapporto trasparente e paritario tra i vari attori democratici;
  2. il dialogo, più gestibile e amplificato grazie all'esistenza di nuovi canali di comunicazione;
  3. la consultazione, con forme variabili di contatto a distanza finalizzato alla partecipazione concreta di tutti gli attori alla redazione di documenti e alla presa di decisioni.
Il grado di sviluppo di queste dimensioni classifica gli strumenti on line della e-democracy secondo il loro livello di interattività e il livello della potenzialità di incidere direttamente sul livello della governance locale. Avviare iniziative di democrazia elettronica non significa tanto "dare voce" ai cittadini, ma invogliarli a partecipare, a percepire altri momenti di coinvolgimento diretto che non siano solo quelli legati al momento del voto. E' necessario, in primo luogo, un background di informazione, ampiamente disponibile e accessibile nei contenuti e nel linguaggio. E' importante poi che l'amministrazione si dimostri aperta al contatto e che siano previsti spazi, on line ma anche off line, dove esprimersi secondo delle regole prestabilite. I decisori o i funzionari pubblici , nell'apprendere l'uso delle nuove tecnologie di comunicazione, devono imparare a partecipare, a rispondere, ad indicare i tempi della risposta, a fare uso delle informazioni emerse dalle discussioni. I prodotti dell'interazione possono essere parte di un processo decisionale. In questo caso i cittadini sono parte di un percorso di cui sono chiare le tappe (il momento informativo, consultivo, decisionale), le modalità (livello di ascolto delle opinioni, forma di accoglimento delle proposte), gli attori (partecipazione dei decisori locali, di funzionari pubblici, di cittadini, di associazioni) e gli obiettivi (progettazione cooperativa di un documento, proposta di soluzioni alternative per progetti in corso, emendamenti ad una bozza in discussione, espressione di pareri su decisioni prese o in corso, e così via). Un'indagine dell'OCSE ("Citizens As Partners. Information, Consultation and Public Participation in Policy Making", 2001) ha individuato cinque macro fasi nel processo di partecipazione popolare, che possono aiutare a capire a livello pratico le tipologie di attuazione dello stesso:

  1. l'informazione;
  2. il feedback;
  3. la consultazione dei cittadini;
  4. la partecipazione attiva, volta a proporre e discutere soluzioni alternative;
  5. la valutazione che gli utenti sono chiamati a fare sui risultati del processo partecipativo.
La valutazione del livello di e-democracy raggiunto da un paese e dalle sue Istituzioni, si compie mediante l'utilizzo di varie tecnologie e metodologie. Fra di esse troviamo lo studio di indici come l'E-PI (che valuta i siti ufficiali dei partiti politici), l'E-LI (che valuta i siti ufficiali dei Parlamenti), il WAES (che valuta i siti ufficiali di governi o ministeri. Un ulteriore indagine può essere svolta mediante il metodo di analisi parametrica ARPA-L (Analisi delle Reti della Pubblica Amministrazione Locale). Con questo metodo, non trattato in questa sede, i siti vengono analizzati sulla base di oltre 120 indicatori, che contribuiscono in vario modo alla formazione di sei indici settoriali. Il fine di questo blog sarà posto nel tentare di valutare alcuni siti Istituzionali, e non solo. In una parte di esso si tratterà anche la questione della struttura di rete, della neutralità di questa e la libera navigazione.

mercoledì 3 dicembre 2008

E-PI (electronic Party index)

E-PI (electronic Party index)

E-PI (Electronic Party Index) è stato pensato per agevolare la valutazione dei portali web dei partiti politici. E’ composto da sei dimensioni, le prime cinque trattano dell’usabilità generale dei sito, l’ultima ma non l’infima è relativa alla connettività, di seguito sono riportate e specificate una per una:

1) Fornitura di Informazioni:
  • sulla legislazione dello stato
  • sugli atti normativi delle Istituzioni
  • sui lavori in progress delle Commissioni
  • sui dibattiti in corso
  • sui membri e la composizione dell'assemblea.
2) Interattività Bilaterale (si riassume in questa definizione la capacità di un utente esterno di poter comunicare con uno o tutti i rappresentanti di un partito):
  • percentuale di componenti con indirizzo e-mail
  • contatti generali, per esempio l'indirizzo di posta "tradizionale"
  • response rate, ossia il tasso di risposta
3) Interattività Multilaterale, ovvero se il sito del partito in esame offre la possibilità ai suoi visitatori di comunicare fra loro sui temi più diversi:
  • presenza di forum di discussione, di chat.
4) User Friendliness, ossia la facilità e la comodità (l’agilità) d’uso nella navigazione:
  • presenza di un indice di contenuti
  • di una mappa del sito
  • di un motore di ricerca
  • di un elenco di FAQ
  • di barre di scrolls
  • di versioni alternative del sito unicamente testuali, cioè prive di immagini.
5) Potenziale di Mobilitazione, la capacità organizzativo del movimento a cui il partito si ispira:
  • possibilità di iscriversi al partito online, affiliazione
  • di organizzare campagne elettorali e di informazione inviando e ricevendo informazioni
  • di partecipare all'attività di partiti on line
  • di effettuare donazioni o firmare sottoscrizioni on line.
6) Networking, garanzia di massima connettività:
  • presenza di link ad altre organizzazioni
  • di connessioni esterne ed interne stabilite dal partito (cioè connessioni appena più esplicite rispetto al classico link).
  • offerta di informazioni sulle specifiche attività e i compiti delle organizzazioni (es.: le manifestazioni).

martedì 2 dicembre 2008

Radicali Italiani

  1. FORNITURA DI INFORMAZIONI, per quanto concerne questa dimensione, il riscontro fornisce elementi positivi, difatti sono presenti nell’home page i necessari links che conducono a :
  • Storia del partito;
  • Documenti sulle attività del partito; (http://www.radicali.it/viewt_elenco_documenti.php?idcat=31&titolo=DOCUMENTI&nodate=1);
  • Strategia;
  • Linee guida;
  • Obiettivi del partito;
  • Rassegna stampa;
  • Comunicati;
  • Notizie;
  • Appuntamenti;
  • Possibilità di ascoltare le registrazioni di alcune interviste ai leaders del partito;
  • Informazioni riguardo specifiche issues : sicurezza, prosperità economica, indipendenza energetica, diritto alla salute, diritti civili, giustizia, riforma elettorale, previdenza garantita;
  • Sezione Associazioni dedicata a vari gruppi sociali e di riferimento sul territorio nazionale italiano, la pagina è intuitiva e di facile utilizzo;

Leaders del partito.
2. INTERATTIVITÀ BILATERALE

  • alcuni membri del partito hanno un indirizzo e-mail personale; altri direttamente; ricollegabile al gestore del sito;
  • possibilità di dialogo via e-mail con i gestori del sito;
  • mailing list;
  • contatti off-line (indirizzo tradizionale della sede nazionale del partito democratico, numero di telefono).

3. INTERATTIVITA’ MULTILATERALE

  • Forum : Attivo e non moderato.
  • Chat : assente

4. USER FRIENDLINESS sono presenti nel sito:

  • box di ricerca;
  • tasti di menù a pop-up;
  • indice dei contenuti;
  • barre di scrolls;
  • mancano un elenco di FAQ;
  • la mappa del sito ed un indice alfabetico.

5. POTENZIALE DI MOBILITAZIONE E PARTECIPAZIONE

  • mailing list
  • possibilità di effettuare donazioni
  • possibilità di affiliazione on-line
  • possibilità di creare un evento su questioni di maggiore interesse
  • possibilità di firmare petizioni
  • partecipazione a gruppi di discussione
  • possibilità di organizzare mini-campagne per specifiche mobilitazioni
  • possibilità di votazione elettronica, anche se limitatamente alle primarie del partito

6. NETWORKING

  • link a svariati blog;
  • connessione al sito del radicalparty.org;
  • è presente una sezione dei testi degli audiovideo riportati;
  • è presente una sezione dedicata alla trasparenza;
  • è presente un link a radioradicale.it;
  • è presente un link ad una rubrica di giornalismo partecipativo;
  • è presente un link al Centro di Ascolto per l'informazione radiotelevisiva;
  • è presente un link al giornale telematico dei Radicali Italiani;
  • è presente un link all'Associazione Luca Coscioni, un filo diretto con Mario Cappato;
  • sono presenti vari banner riconducibili ad Emma Bonino, all'Associazione Coscioni, agli editoriali di Piergiorgio Welby;
  • PRIVACY POLICY e COPYRIGHT sono delle dimensioni sempre presenti, proprio perché si tratta di informazioni fornite per legge.