giovedì 4 dicembre 2008

Il grado di sviluppo di queste dimensioni classifica gli strumenti on line della e-democracy secondo il loro livello di interattività e il livello della potenzialità di incidere direttamente sul livello della governance locale. Avviare iniziative di democrazia elettronica non significa tanto "dare voce" ai cittadini, ma invogliarli a partecipare, a percepire altri momenti di coinvolgimento diretto che non siano solo quelli legati al momento del voto. E' necessario, in primo luogo, un background di informazione, ampiamente disponibile e accessibile nei contenuti e nel linguaggio. E' importante poi che l'amministrazione si dimostri aperta al contatto e che siano previsti spazi, on line ma anche off line, dove esprimersi secondo delle regole prestabilite. I decisori o i funzionari pubblici , nell'apprendere l'uso delle nuove tecnologie di comunicazione, devono imparare a partecipare, a rispondere, ad indicare i tempi della risposta, a fare uso delle informazioni emerse dalle discussioni. I prodotti dell'interazione possono essere parte di un processo decisionale. In questo caso i cittadini sono parte di un percorso di cui sono chiare le tappe (il momento informativo, consultivo, decisionale), le modalità (livello di ascolto delle opinioni, forma di accoglimento delle proposte), gli attori (partecipazione dei decisori locali, di funzionari pubblici, di cittadini, di associazioni) e gli obiettivi (progettazione cooperativa di un documento, proposta di soluzioni alternative per progetti in corso, emendamenti ad una bozza in discussione, espressione di pareri su decisioni prese o in corso, e così via). Un'indagine dell'OCSE ("Citizens As Partners. Information, Consultation and Public Participation in Policy Making", 2001) ha individuato cinque macro fasi nel processo di partecipazione popolare, che possono aiutare a capire a livello pratico le tipologie di attuazione dello stesso:

  1. l'informazione;
  2. il feedback;
  3. la consultazione dei cittadini;
  4. la partecipazione attiva, volta a proporre e discutere soluzioni alternative;
  5. la valutazione che gli utenti sono chiamati a fare sui risultati del processo partecipativo.
La valutazione del livello di e-democracy raggiunto da un paese e dalle sue Istituzioni, si compie mediante l'utilizzo di varie tecnologie e metodologie. Fra di esse troviamo lo studio di indici come l'E-PI (che valuta i siti ufficiali dei partiti politici), l'E-LI (che valuta i siti ufficiali dei Parlamenti), il WAES (che valuta i siti ufficiali di governi o ministeri. Un ulteriore indagine può essere svolta mediante il metodo di analisi parametrica ARPA-L (Analisi delle Reti della Pubblica Amministrazione Locale). Con questo metodo, non trattato in questa sede, i siti vengono analizzati sulla base di oltre 120 indicatori, che contribuiscono in vario modo alla formazione di sei indici settoriali. Il fine di questo blog sarà posto nel tentare di valutare alcuni siti Istituzionali, e non solo. In una parte di esso si tratterà anche la questione della struttura di rete, della neutralità di questa e la libera navigazione.

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