Leggo da Repubblica online l'articolo, relativo alle problematiche nascenti non solo su Face Book, ma su tutti i social network, ossia, usare il Sn non per allargare le proprie conoscenze esercitando il diritto democratico dell'esprimersi liberamente, ma utilizzandolo per inutili facezie, per stupide cose Tutto ciò apre una serie di domande: "è giusto censurare colui che inneggia a Totò Riina? E se un giorno un utente di Fb si dedicasse alla più greve blasfemia, sarebbe da censurare?" Secondo Lessig, non si può ledere il dritto di alcuno ad esprimersi ma qualche dubbio in questi casi sorge "spontaneamente". Non basta giustificarsi pensando che la "madre dei cretini è sempre gravida"; ci vuole altro, più mobilitazione, coprire semmai il marcio col velo della non curanza. Oggi un emendamento a firma D'Alia potrebbe richiedere la messa in campo di ulteriori controlli sulla rete, controlli che stavolta agirebbero direttamente sui social network. Lessig ne resterebbe esterrefatto, ma se la motivazione come si legge nell'articolo è quella di evitare che su Fb si inneggi a Totò Riina, è chiaro che sia comprensibile che parte dell'audience conceda un minimo di accordo nello stringere ulteriormente le maglie dei controlli. In effetti qualche riferimento del genere lo ritroviamo anche nelle riflessioni di J. L. Zitrain. Se ad esempio un buontempone si spaccia per Alessandro Del Piero, creando una falsa identità sul social network più in voga, e se attraverso questa falsa identità passa il tempo ad inneggiare al nazismo e all'antisemitismo, è ovvio che il calciatore ignaro, per tutelare la sua immagine e soprattutto perché contrario a quanto accreditatogli, si rivolga ad un legale per le cautele del caso.. ed ecco paventarsi lo spettro della guerra fra legali tanto temuta da Lawrence Lessig, una guerra fratricida che potrebbe spegnere con i suoi ammorbanti fumi la vita della e nella rete.
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