
In "Death of Cyberspace" di Lawrence Lessig, c'è una geniale anticipazione di quanto stiamo vivendo in questi giorni: oggi in Svezia, inizia, il processo più importante degli ultimi dieci anni per il peer to peer; quello a Pirate Bay, il più noto sito web per scaricare file di ogni tipo, gratis, grazie alla tecnologia torrent. I rappresentanti legali dell'industria del copyright si contrappongono ai gestori del sito: gli svedesi Peter Sunde, Gottfrid Svartholm Warg, Fredrik Neij e Carl Lundstrom.
Non è un processo come tanti quello contro Pirate Bay, perché il sito simbolo del peer to peer, rappresenta la filosofia libertaria di quanti vivono in rete eludendo il copyright, convinti - Lessig per primo - che la cultura debba circolare liberamente nel cyberspace. Il processo è seguitissimo dalla stampa di tutto il mondo, da blogger e user pronti a sostenere i giovani gestori del sito. Pirate Bay, cerca di sensibilizzare l'e-opinion rendendo il processo stesso un fenomeno mediatico - a tal proposito ha aperto un sito dedicato che fornisce aggiornamenti in real time di quanto accade in aula-; sfruttare il processo per portare avanti le proprie idee è un ottimo veicolo di pubblicità, l'avversione ad un vecchio modello di promulgazione della cultura, ancora legata agli editori ed alle case discografiche.
Purtroppo, cari amici lettori, il vento sta cambiando, in Europa e nel mondo, le previsioni di Lessig diventano ogni giorno sempre più reali, legali contro legali, lacci e laccioli imbriglieranno la rete con il pretesto del diritto d'autore, gli interessi in ballo sono enormi e nuove leggi e tribunali sembrano aver preso di petto la questione tentando di risolverla una volta per tutte.. Vedremo come andrà a finire, speriamo solo che Lessig sia stato troppo pessimista.
Non è un processo come tanti quello contro Pirate Bay, perché il sito simbolo del peer to peer, rappresenta la filosofia libertaria di quanti vivono in rete eludendo il copyright, convinti - Lessig per primo - che la cultura debba circolare liberamente nel cyberspace. Il processo è seguitissimo dalla stampa di tutto il mondo, da blogger e user pronti a sostenere i giovani gestori del sito. Pirate Bay, cerca di sensibilizzare l'e-opinion rendendo il processo stesso un fenomeno mediatico - a tal proposito ha aperto un sito dedicato che fornisce aggiornamenti in real time di quanto accade in aula-; sfruttare il processo per portare avanti le proprie idee è un ottimo veicolo di pubblicità, l'avversione ad un vecchio modello di promulgazione della cultura, ancora legata agli editori ed alle case discografiche.
Purtroppo, cari amici lettori, il vento sta cambiando, in Europa e nel mondo, le previsioni di Lessig diventano ogni giorno sempre più reali, legali contro legali, lacci e laccioli imbriglieranno la rete con il pretesto del diritto d'autore, gli interessi in ballo sono enormi e nuove leggi e tribunali sembrano aver preso di petto la questione tentando di risolverla una volta per tutte.. Vedremo come andrà a finire, speriamo solo che Lessig sia stato troppo pessimista.
2 commenti:
Caro Corrado, finchè ci saranno dei soldi in ballo esisteranno questioni di tale genere... Quando Internet non era ancora un affare, era completamente libero, mi pare... Per il futuro si potrebbe ipotizzare un tale traffico in rete da causare un ingorgo totale : a quel punto solo i possessori di risorse di rete veramente MEGA potrebbero gestire il traffico dei miseri mortali (a pagamento, s'intende)...."un fiorino!"
PS: su NYT online c'è un bell'articolo di Markoff sulla regolamentazione della rete - il link lo trovi sul mio blog, in un post di oggi.
Caro Giacomo,
col classico acume di chi ama andare a fondo nelle cose che tratta hai individuato in pieno i vari aspetti della "issue". Comunque partire in anticipo su tali argomenti potrebbe ridurre al minimo i danni di quanti perseguono -forse ciecamente - un Internet completamente libero ed aperto.
Nel nostro piccolo possiamo solo continuare a mostrare ed esercitare interventi critici che tendano ad una crescita costante della e-coscienza degli user.. benvengano: Chat, Social Network, giochi ed anzidipiù.. ma non perdiamo di vista la politica, ed un eventuale studio di una e-costituzione.
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